C'è anke chi riesce a non appiattirsi sempre sugli altri...
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$Pdl all’attacco della Lega Nord a Bovolone sulla vicenda del possibile arrivo di un Centro per l’identificazione degli extracomunitari nell’ex base dell’Aeronautica in fase di dismissione alle porte del paese. Domenica 16 maggio, in piazza a Bovolone, il Pdl cittadino organizza un gazebo per manifestare il proprio “no” al possibile arrivo di un Cie sul territorio comunale nell'ex area di lancio del 72° Gruppo Intercettori "Franco Cappa" in zona Baldoni. «Diciamo no agli immigrati clandestini nella Bassa Veronese e sì alla Folgore – dice Costantino Turrini, consigliere comunale del Pdl a Bovolone -. Vogliamo con questa presenza denunciare alla cittadinanza il "colpevole silenzio" del sindaco di Bovolone sulla questione».
«Il gruppo consiliare del Pdl di Bovolone sosterrà questa iniziativa continuando a proporre insieme agli altri gruppi di minoranza presenti in consiglio comunale l'acquisizione dell'area da parte del Comune per scopi di pubblica ultilità - afferma Turrini -. O addirittura lasciare la stessa in uso al Ministero della Difesa come Area Addestrativa e Ludico Militare, all'8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti della Folgore distaccati attualmente a Legnago nel caso in cui l'amministrazione non fosse in grado di riuscire a reperire i finanziamenti necessari per l'acquisizione o addirittura che il Decreto legge sul federalismo demaniale subisse ritardi per effetto della crisi dell'area euro».
Inoltre attraverso la richiesta di un "consiglio comunale starordinario" assieme ad altri cinque consiglieri comunali di opposizione, il Pdl chiederà al sindaco e alla maggioranza che lo sostiene «una chiara presa di posizione su un tema come il possibile arrivo di un Cie, che da mesi preoccupa molto i cittadini di Bovolone e non solo».
CREDITS: PrimoWeb
Il problema è che in questo caso non solo non ci si è appiattiti, ma si fa gara a fare PEGGIO!
RispondiEliminaPerchè non si dovrebbe fare un Centro nella ex base? Avere un punto di identificazione e "detenzione" temporanea dei clandestini sul territorio è il primo passo per rendere finalmene efficace la lotta alla piaga dell'immigrazione illegale, che vede per ora i sindaci impegnati con armi spuntate.
Quale DANNI subirebbe il territorio?
Perchè dire NO?
Perchè impegnare il comune di bovolone nell'acquisto della zona? Perchè spendere risorse pubbliche in questa operazione? Ammettiamo anche che con il federalismo demaniale la base passi di mano gratuitamente, e POI? Cosa se ne fa il comune? Quanti soldi deve spendere per far finta di fare qualcosa in mezzo ai campi?
TUTTO QUESTO è l'esito di chi segue e cerca di soprassare il populismo della lega senza RAGIONARE.
Attendo cortesi risposte
Beh, sinceramente, se piuttosto che farci un CIE trovano qlc di meglio, tipo uno spazio polifunzionale di cui possa far uso la cittadinanza, nn vedo dove stia il 'populismo' o il 'fare peggio'. Ke c'azzecca un CIE a Bovolone?! Questi centri servono dove gli immigrati sbarcano. Se arrivano a Lampedusa, qto ci costa portarli fino a Bovolandia?! E cmq, a dirla tutta, io sono per la 'prevenzione'...ossia bloccare i mezzi marittimi al limite delle nostre acque territoriali, e farle tornare indietro, anke in maniera coatta se necessario. Vedi il celebre caso australiano...
RispondiEliminaCiao Federico,
RispondiEliminainteressante il dibattito...
Sulla questione degli immigrati, concordo con quanto enunciato dalla Dottrina Ufficiale della Curia e della Chiesa Cattolica.
Contro il relativismo e lo spregiudicato buonismo da una parte ma anche contro le ghetizzazioni, gli spauracchi, atteggiamenti razzisti dall'altra.
il “papa buono”, Giovanni XXIII, diceva che il migrante “deve accettare dal nuovo paese le caratteristiche particolari, impegnandosi a contribuire con le proprie convinzioni e con il proprio costume di vita allo sviluppo della vita di tutti”.
Sui doveri dei migranti insiste molto la De pastorali migratorum a cura di Paolo VI del 22 agosto 1969, secondo cui “chi si reca in un altro paese deve avere molta stima del suo patrimonio, della sua lingua, dei suoi costumi, perciò i migranti si adattino volentieri alla comunità che li accoglie e si affrettino a impararne la lingua sicché possano integrarsi meglio nella nuova società”.
Ma il concetto più interessante è quello di “equilibrio culturale”, proposto da Giovanni Paolo II nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2001. Egli segnala il dovere di “garantire ad un determinato territorio un certo equilibrio culturale, in rapporto alla cultura che lo ha prevalentemente segnato” in modo da permettere “la permanenza e lo sviluppo di una determinata fisionomia culturale”. Chi appartiene ad un territorio, in altre parole, ha diritto al permanere della cultura in cui è nato perché possa godere di una crescita equilibrata.
Secondo la Chiesa, quindi, il diritto ad emigrare e il diritto ad immigrare non sono equivalenti. Il primo non può essere limitato, il secondo sì, quando siano in gioco il bene comune o l’integrità culturale di un popolo, minacciati da una migrazione eccessiva. A chi mette piede sul suolo nazionale non può essere negato l’aiuto che si deve ad ogni essere umano, le coste non possono essere militarizzate, però ciò non significa che non sia lecito regolare i flussi migratori, selezionarli in base alle maggiori possibilità di integrazione, pretendere dagli immigrati l’assunzione di doveri.
Insomma ben vengano i diritti al ricongiungimento familiare,alla tutela dell’immigrato, al superamento di pregiudizi e sul divieto di discriminazioni, ma non dimentichiamoci che “la solidarietà richiede reciprocità”.Fa parte della stima dell’altro non solo l’offerta di accoglienza e di aiuto, ma anche l’attesa di una risposta analoga.
Paolo
Ps: un ultima battuta sulla celebre frase del premier australiano John Howard concordo in pieno con il suo nobile discorso..certo la "fonte"di così regale saggio non è proprio genuina..meglio "australiana doc"... purtroppo (come i suoi cugini yankee dall'altro capo del mondo) sono frasi di un pronipote di feroci migranti e di disordinati extracomunitari che hanno spodestato, commesso atrocità e fatto razzia sui popoli nativi che, legittimamente, risiedevano nell'isola australe come in america settentrionale...sarebbe stato più corretto e coerente che il famoso discorso fosse recitato da un aborigeno australiano o da un indiano d'america...
Paolo
Da qui si vede quanto sia dannoso fare proposte amministrative senza cognizione di causa.
RispondiEliminaI CIE sono centri che ospitano i clandestini "sottoposti a provvedimenti di espulsione e o di respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera". Sai quanti sono i clandestini in questo stato a Legnago e nel basso veronese? TANTI. Sai perchè sono TANTI e non TUTTI? Proprio perchè una volta identificati e sengalati alla questura non ci sono mezzi per ottemperare alle pocedure previste, non ci sono centri ove "detenere" sino ad ottemperanza dell'obbligo di via i clandestini.
Sai quanto incidono gli sbarchi di clandestini via mare sul totale degli ingressi? tra il 12 e il 20 % a seconda degli anni! UNA CACCOLA in pratica. La maggior parte entrano con il visto turistico in aereo o via terra, arrivano a legnago e una volta scaduto il visto o il permesso di soggiorno per perdita di lavoro vi rimangono come clandestini.
SPERO CHE UN GIORNO APRIATE GLI OCCHI E DI IMMIGRAZIONE SI INIZII A PARLARNE CON UN MINIMO DI COGNIZIONE DI CAUSA E NON PER SLOGAN.
Infine: "tipo uno spazio polifunzionale di cui possa far uso la cittadinanza", come il padiglione industriale di legnago o il polo fieristi di cerea? strutture recuperate perchè c'erano fondi privati o di altri enti pubblici da portare a casa ma che non servono a NULLA e che obbligano i comuni a inventarsi qualcosa per riempirle, con dispendio assurdo di energie umane e economiche...
SPIACE criticare così duramente, ma davvero si stenta a credere quanto abbia fatto breccia questo modo di fare politica e proposte amministrative un tanto al kilo, senza nemmeno cercare di porsi poi nell'ottica di affrontare in concreto TUTTE le problematiche connesse alle politiche che si propongono.
Quello degli sbarchi era un esempio, sapientino...nn mi serve il Bignami degli anonimi x sapere cos'è un CIE...e cmq vedo cm funziona il sistema del rimpatrio DOPO ke sono arrivati qui...e anke nel caso specifico di Legnago...si vedo proprio ke è in atto un'operazione di "pulizia"...maddai...Gli slogan comincia a smettere di farli tu, e trova il coraggio di firmarti...codardo...
RispondiElimina"Infine: "tipo uno spazio polifunzionale di cui possa far uso la cittadinanza", come il padiglione industriale di legnago o il polo fieristi di cerea? strutture recuperate perchè c'erano fondi privati o di altri enti pubblici da portare a casa ma che non servono a NULLA e che obbligano i comuni a inventarsi qualcosa per riempirle, con dispendio assurdo di energie umane e economiche..."
Ah, sicchè sarebbero gli spazi ad essere 'palle al piede' x i Comuni...io penso sia l'opposto...è qdo c'è gente ke nn sa ke farsene, ke sti spazi nn funzionano...
"SPIACE criticare così duramente, ma davvero si stenta a credere quanto abbia fatto breccia questo modo di fare politica e proposte amministrative un tanto al kilo, senza nemmeno cercare di porsi poi nell'ottica di affrontare in concreto TUTTE le problematiche connesse alle politiche che si propongono"
Qui nn c'era nessuna proposta amministrativa...visto ke si parlava del caso di un altro Comune...nn sai mai distinguere le cose con sta furia di far polemica a tutti i costi...o forse è proprio ke nn c'arrivi, 6 limitato...e allora possiamo anke dispiacerci x te...