La lettera politica firmata da Raganà rompe il Consiglio
Il presidente invitato a dimettersi.
In base all’ordine del giorno presentato dall’opposizione l’esponente Pdl ha tradito il suo ruolo di garanzia
Nemmeno il tempo di prendere dimestichezza con il nuovo incarico sulla poltrona più alta del municipio, che il neo presidente del consiglio Maurizio Raganà, in quota al Pdl, si è visto recapitare la lettera di «licenziamento» dall’opposizione. E tutto perchè - stando all’ordine del giorno con il quale nell’ultima seduta il capogruppo de «La Rosa» Damiano Ambrosini lo ha invitato «a dimettersi dal ruolo istituzionale ricoperto per esercitare in pieno il suo ruolo politico di parte» - sarebbe venuto meno alle sue funzioni di garanzia. E quindi di figura super partes.
La «colpa» del timoniere dell’assemblea sarebbe stata quella di aver sottoscritto nelle scorse settimane, con gli altri consiglieri del Popolo della libertà, una lettera spedita ai vertici provinciali del suo partito per invitarli «a statuire in ordine alle trattative con gli alleati della Lega per le nomine negli enti». Lettera che non ha scatenato solo accese reazioni tra i coordinatori locali poi «riabilitati» dal tavolo veronese. Ma che è andata di traverso anche al centrosinistra, che ha preso la palla al balzo «per esortare il presidente a ritirare la firma da quell’atto oppure a rassegnare le dimissioni». «Raganà», ha stigmatizzato Ambrosini, «si è comportato in maniera parziale tradendo il suo ruolo che dovrebbe risiedere sopra le parti. Avrebbe fatto bene ad astenersi dal firmare quella lettera altrimenti faccia politica». «Il suo predecessore Mauro Saldi», ha aggiunto Silvio Gandini, «pur non essendone obbligato si era autosospeso dalla Margherita proprio per esercitare più liberamente il suo mandato».
Ad arginare l’alzata di scudi della minoranza, prima che l’ordine del giorno venisse respinto, è quindi intervenuta la difesa d’ufficio di Paolo Castagna. «Non capisco», ha detto il capogruppo del Pdl, «tutto questo clamore: Raganà è un consigliere eletto nel Pdl che ricopre ora la carica di presidente con imparzialità e senso del dovere. Non vedo perchè fuori dall’aula non possa continuare a fare politica».
«Il presidente», ha replicato infine il sindaco, «ha fatto tutto alla luce del sole senza venire meno alle sue funzioni e senza crearci alcun danno. Non vediamo perciò perchè debba dimettersi». S.N.
CREDITS: L'Arena - Domenica 9 agosto 2009
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Come ha giustamente ricordato il consigliere Ambrosini (già Presidente del Consiglio Comunale), Mauro Saldi, al momento della sua elezione alla presidenza consiliare, affermò ke nn avrebbe più rinnovato la tessera della Margherita fino al termine del suo mandato. E, guardando ad esempi più alti, è prassi ke il Presidente della Camera si iscriva al gruppo Misto invece ke a quello del partito con cui è stato eletto, x rimarcare il suo ruolo di terzietà e garanzia.
Ora, detto ke certamente la polemica innescata da Ambrosini è pretestuosa e legata ad un filo alquanto esiguo, è anke vero ke bastava un po' più di accortezza politico-istituzionale x nn fargli l'assist...
Ad esempio, sembra che la missiva fosse condivisa anche da altre cariche pidielline, la cui firma però sul documento non è apparsa...
Per altro, non sono da considersi errate nemmeno le "spiegazioni" offerte dal capogruppo PdL, Paolo Castagna, sul fatto ke cmq il Raganà sia un politico del PdL e che quindi, al di fuori dell'ambito consiliare, abbia tutto il diritto di fare politica.
Ma, tra i due piani, che non sono completamente divergenti, andrebbero stabilite delle priorità. E l'ambito istitituzionale deve sempre essere "più alto" rispetto a quello del "gioco delle parti".
"Ora, detto ke certamente la polemica innescata da Ambrosini è pretestuosa e legata ad un filo alquanto esiguo"
RispondiEliminaDai Zuliani, le polemiche degli oppositori sono sempre pretestuose, le vostre sono sempre sacrosante! Non ti si richiede imparzialità (che non hai e non avrai neanche fra 100 anni), ma almeno un po' di buon senso. La tua visione del mondo sembra quella di un adolescente che sposa per senso di appartenenza un partito, una posizione, e deve per forza giudicare male in maniera manichea qualsiasi cosa venga dall'opposizione.
E non c'entra che tu stia criticando i tuoi compari di partito. A me sembra una battaglia rancorosa, dettata dal fatto che sei rimasto a bocca asciutta. Se avessi preso qualche voto in più e t'avessero gettato qualche succulenta offa, parleresti e scriveresti così?
Mai detto di essere imparziale, ma nn mi pare neanche di fare quello ke vede tutto giusto dalla propria parte e tutto sbagliato dall'altra.
RispondiEliminaAnzi, mi sembra d'aver riconosciuto diversi meriti a Damiano Ambrosini e, alla fine, ho più dato la colpa a chi s'è messo nelle condizioni di farsi attaccare...
Se mi conoscessi veramente, sapresti ke potevano gettarmi qualsiasi boccone, ke le mie opinioni nn me le sarei certo rimangiate.
Ancora una volta ci si vuol nascondere dietro il dito del mio presupposto rancore x nn capire l'importanza di dare una svolta assolutamente decisiva al partito...continuate pure, io farò altrettanto...